Spezia Calcio – Con l’insediamento della nuova proprietà guidata da Thomas Roberts, Charlie Stillitano ha ufficialmente assunto la presidenza dello Spezia. In una recente intervista rilasciata a Diretta.it, ha condiviso le sue emozioni, le sue ambizioni e le motivazioni che lo hanno riportato nel mondo del calcio italiano.
Spezia Calcio: sogno serie A ancora in piedi?
Un ritorno alle origini: “Mi sento come se stessi tornando a casa,” ha esordito Stillitano, sottolineando il profondo legame familiare con il calcio. “Sono cresciuto in una famiglia dove il calcio era tutto. Se mio padre fosse ancora vivo, sarebbe orgoglioso di me.”
Un ricordo particolarmente toccante lo lega alla semifinale persa dall’Italia nel 1990: “Ero allo stadio e alla fine chiamai i miei a casa dagli Stati Uniti da una cabina telefonica. Mia madre rispose e mi chiese se stessi bene. Non riuscivo a parlare, così passò il telefono a mio padre. Nemmeno lui riusciva a dire nulla. Piangevamo e basta.”
Il significato attuale del calcio: “Oggi è il mio lavoro, ma non in senso negativo,” ha spiegato. “È ancora quel calcio che mi commuoveva. Quando iniziai quest’avventura, nel 1994, mio padre non c’era più. È stata un’evoluzione: da tifoso a professionista. Ma il cuore è rimasto lo stesso.”
Il progetto Spezia e l’obiettivo Serie A: Stillitano ha delineato l’ambizioso obiettivo del progetto Spezia: il ritorno in Serie A. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di perseguire questo traguardo senza fretta: “Funzionerà solo se riusciremo ad arrivare nella massima serie. Però non abbiamo fretta. Se non succede quest’anno, andrà bene anche il prossimo o quello dopo. L’importante sarà costruire qualcosa che duri, non un fuoco di paglia.”
Il ruolo chiave di Thomas Roberts: Stillitano ha poi raccontato il ruolo fondamentale di Thomas Roberts in questa nuova avventura: “Tom è stato molto diretto: “Non mi servi per i soldi, né per la gestione quotidiana. Mi servi per la tua esperienza calcistica. Non conosco il calcio italiano, ho bisogno di qualcuno come te”. È stato lì che ho capito che potevo davvero essere utile, mettere a frutto i contatti, le relazioni, tutto quello che ho costruito in questi anni. Voglio aiutare lui, il club e la comunità. Ho già fatto alcune chiamate importanti… anche se non posso ancora dire a chi.”
Sognare con i piedi per terra: “Assolutamente sì, c’è spazio per sognare,” ha affermato il neo presidente, “ma sempre con i piedi per terra. Il club ha basi solide: staff, allenatore e giocatori sono di valore. E se guardiamo con gli occhi di Tom, anche dal punto di vista commerciale ci sono grandi opportunità. Ma il sogno vero è diventare una squadra stabile di Serie A.”
Il potenziale del territorio: Stillitano ha evidenziato il ruolo che il territorio potrà giocare nello sviluppo del club: “Certo. Lavoreremo anche sul lato commerciale. Le Cinque Terre sono un patrimonio unico, possono attrarre turismo e visibilità internazionale. Ma prima viene una cosa sola: calcio, calcio, calcio. Perché se non vinci, non piaci a nessuno.”
Un legame con il mare: Infine, una riflessione personale ha chiuso l’intervista, tracciando un filo conduttore nella sua vita: “Sono nato in una famiglia calabrese, di Gioia Tauro, il porto più grande del Mediterraneo. Sono cresciuto a Elizabeth, New Jersey, altro grande porto. E ora eccomi qui, in un’altra città di mare. Deve esserci un filo che lega tutto questo.”