Taranto Calcio – Mettendo da parte le turbolente vicende societarie che hanno segnato la stagione del Taranto, cerchiamo di capire se, in un contesto di normalità, la squadra avesse avuto le carte in regola per salvarsi.
Taranto Calcio: ecco come poteva essere salvata la stagione
L’epilogo è stato drastico: estromissione ufficiale dalla Serie C dopo la 28ª giornata, culminata con un pesante 7-0 contro il Picerno. Già le partite precedenti avevano evidenziato una fragilità difensiva preoccupante, con 23 gol subiti e solo uno realizzato in cinque incontri. È innegabile che l’ombra dell’incertezza societaria e i problemi economici fossero già palpabili.
A gennaio, la situazione si era ulteriormente complicata con lo sciopero dei giocatori, a causa del mancato pagamento degli stipendi da settembre. Questo aveva portato in campo i giovani della Primavera, che avevano dovuto affrontare avversari più esperti. Il quadro è poi precipitato da febbraio in poi, sfociando nella radiazione del club.
Ma tornando al mero aspetto sportivo, quali erano le prospettive di salvezza a inizio e metà stagione? Sebbene la squadra non fosse annoverabile tra le formazioni di vertice, forse avrebbe potuto ambire a una salvezza meno sofferta. Tuttavia, è evidente che la precarietà societaria e la questione degli stipendi non pagati hanno inciso negativamente sulla motivazione e sulle prestazioni dei giocatori, limitando quella “corsa in più” fondamentale. I 13 punti conquistati prima del tracollo, uniti alla penalizzazione, si sono rivelati un fardello troppo pesante, rendendo probabilmente la stagione non più recuperabile.
Guardare indietro non cambia il passato. Ma il futuro del Taranto è nelle mani di chi saprà dimostrare coraggio e passione per ricostruire la sua storia e riportare in alto i colori rossoblù.