Il Sinigaglia si tinge d’azzurro in una domenica che resterà impressa nella memoria dei tifosi lariani.
Il Como batte la Juventus 2-0 e infligge alla squadra di Igor Tudor la prima sconfitta stagionale dopo una lunga serie di pareggi tra campionato e Champions League.
Una caduta pesante, maturata al termine di una gara in cui i bianconeri hanno mostrato le loro fragilità, mentre la formazione di Cesc Fabregas ha saputo colpire nei momenti giusti, con lucidità e freddezza.
Como spietato: Kempf e Nico Paz firmano l’impresa
La partita si accende subito.
Dopo appena quattro minuti, il Como passa in vantaggio grazie a Kempf, abile a inserirsi e battere Di Gregorio su assist perfetto di Nico Paz, vero faro tecnico della squadra lombarda.
Un inizio shock per la Juventus, costretta a rincorrere sin dai primi istanti, con una difesa distratta e un centrocampo che fatica a trovare equilibrio.
Tudor prova a scuotere i suoi, e i bianconeri reagiscono con qualche fiammata.
Ci prova Yıldız, sempre il più pericoloso nell’uno contro uno, poi Moreno e Thuram testano i riflessi del portiere comasco.
Il pubblico del Sinigaglia trema quando David trova il pareggio, ma la gioia viene subito spenta dal VAR: fuorigioco millimetrico e gol annullato.
La Juventus continua a spingere ma senza convinzione, e il Como, con pazienza e ordine, controlla il ritmo del match.
Secondo tempo: dominio lariano e capolavoro di Nico Paz
Nella ripresa, i bianconeri provano a cambiare marcia.
Tudor inserisce forze fresche, ma il copione non cambia.
Il Como si difende con compattezza e riparte con una qualità sorprendente.
Caqueret sfiora il raddoppio al 68’, con un tiro che scheggia il palo dopo una grande combinazione sulla sinistra.
È solo il preludio al capolavoro di Nico Paz.
Al minuto 79, l’argentino riceve palla ai venti metri, si accentra, elude la marcatura di Locatelli e lascia partire un destro a giro che si infila all’incrocio dei pali.
Un gol da fuoriclasse, che spegne definitivamente le speranze juventine e accende la festa del Como.
Fabregas esplode di gioia in panchina, consapevole di aver centrato una vittoria pesante non solo per la classifica, ma per il morale di una squadra che cresce partita dopo partita.
Juventus spenta e vulnerabile: primo stop per Tudor
Per la Juventus è una sconfitta che fa rumore.
Dopo cinque pareggi consecutivi tra campionato e coppa, i bianconeri si fermano e mostrano segnali di stanchezza, fisica e mentale.
La manovra è apparsa lenta, prevedibile, priva di quella scintilla che aveva caratterizzato l’avvio di stagione.
Le assenze pesano, ma a mancare è stata soprattutto la lucidità nelle scelte finali.
Il tecnico croato, apparso deluso a fine gara, dovrà lavorare sulla compattezza difensiva: troppi errori di posizionamento e poca aggressività nei duelli individuali.
Anche la fase offensiva ha deluso, con un attacco incapace di concretizzare le (poche) occasioni create.
L’unica nota positiva è l’ingresso vivace di alcuni giovani, che hanno provato a dare ritmo e coraggio in un contesto ormai compromesso.
Como in paradiso: Fabregas convince e incanta
Il Como, invece, si gode una serata magica.
Fabregas, sempre più maestro di una squadra ambiziosa e in piena crescita, ha preparato la partita con intelligenza tattica, puntando sulla compattezza difensiva e sulle ripartenze veloci.
Il pressing coordinato e la gestione dei tempi di gioco hanno fatto la differenza.
Ogni movimento sembrava disegnato, ogni transizione perfettamente calibrata.
Il risultato? Una prestazione collettiva brillante, con Nico Paz in versione leader e Kempf protagonista anche dietro.
Con questa vittoria, il Como raggiunge in classifica proprio la Juventus, agganciando il gruppo di testa e alimentando un sogno che, giornata dopo giornata, inizia a sembrare sempre meno utopico.
Prospettive per il futuro
Per la Juventus, questa battuta d’arresto deve essere uno stimolo.
Serve ritrovare ritmo, compattezza e un’identità chiara, soprattutto in vista della Champions League.
Il calendario non aiuta: mercoledì arriva la sfida al Real Madrid al Bernabeu, un banco di prova durissimo.
Recuperare energie e fiducia sarà fondamentale.
Il Como, invece, vola sulle ali dell’entusiasmo.
La vittoria contro una big come la Juventus può rappresentare la svolta psicologica della stagione.
Fabregas ha costruito un gruppo solido, unito, con idee precise e grande coraggio.
E se continuerà su questa strada, il Sinigaglia potrebbe presto trasformarsi in un fortino difficile da espugnare.
La Serie A ha trovato una nuova mina vagante, un piccolo miracolo calcistico che non smette di sorprendere.
L’Angolo Tattico di Stepk ⚽
La partita del Sinigaglia è stata un perfetto esempio di come la strategia possa ribaltare i valori sulla carta.
Il Como ha interpretato il match con una precisione chirurgica, disinnescando le trame juventine e sfruttando con intelligenza gli spazi lasciati dai bianconeri.
Fabregas ha impostato una linea difensiva compatta a cinque in fase di non possesso, trasformandola rapidamente in un 3-4-2-1 fluido nelle ripartenze.
Nico Paz ha agito tra le linee, costringendo Locatelli e McKennie a continue letture difficili.
L’argentino non solo ha servito l’assist dell’1-0, ma ha chiuso i conti con una rete da fuoriclasse, incarnando perfettamente la filosofia del suo tecnico.
Tudor, al contrario, ha mostrato una Juventus troppo statica, con Barella e Thuram isolati e incapaci di dare profondità.
L’assenza di un regista puro ha pesato.
Per tornare a vincere, i bianconeri dovranno ritrovare aggressività, sincronismo e, soprattutto, la voglia di dominare.
Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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