La vittoria dell’Inter per 1-0 contro la Roma, sebbene preziosa in ottica classifica, offre una lettura tattica affascinante quanto controversa. I dati del network di passaggi e delle statistiche individuali disegnano la mappa di un’Inter che, pur avendo dimostrato solidità a centrocampo, ha costruito la sua vittoria grazie a un asse insolito e all’apporto fondamentale di un portiere in versione regista: Yann Sommer.
Sommer e Dimarco: i registi progressivi della svolta
Il dato più clamoroso emerge dall’analisi dei Passaggi Progressivi Tentati e Completati (Prog. Passes):
- Yann Sommer (GK): Con 23 tentativi di passaggio progressivo, il portiere svizzero è il giocatore che ha cercato di far avanzare il gioco più di tutti nell’Inter. Non solo, ha completato ben 9 di questi passaggi. Questo non è un semplice dato di possesso, ma la prova che la costruzione della manovra di Cristian Chivu parte sistematicamente dal fondo, con Sommer che funge da libero e primo vero regista.
- Federico Dimarco (LWB): Il secondo per passaggi progressivi tentati (21) e il primo per quelli completati (10). Dimarco si conferma il motore propulsore dell’esterno sinistro, capace di rompere le linee avversarie e innescare l’attacco.
Questa coppia, in apparenza slegata, è il vero asse che ha mosso i fili del gioco nerazzurro, dimostrando una strategia chiara: superare la prima pressione con il portiere e lanciare la corsa sulla fascia mancina.
Il Triangolo Magico e la “Sacrificabilità” degli Attaccanti
Il Pass Network interista (il grafico che mostra le interazioni tra i giocatori) rivela un’enorme densità di scambi e un forte xT per pass (Expected Threat, la probabilità di creare un pericolo) concentrato nel triangolo di centrocampo formato da Calhanoglu (CM), Mkhitaryan (LCM) e Barella (RCM). Questo trio è il cuore pulsante e l’elemento di maggiore sicurezza nel possesso.
Eppure, il dato sorprendente è il relativo isolamento degli attaccanti. Se Lautaro Martínez riceve 9 passaggi, risultando terzo tra i più cercati, il suo compagno d’attacco, Ange-Yoan Bonny (AYB), pur essendo l’autore del gol, riceve solo 7 passaggi. L’Inter di Chivu sembra prediligere una manovra paziente fino alla trequarti per poi cercare improvvisamente l’imbucata per le punte, che devono essere brave a rendersi disponibili o a sacrificarsi per aprire spazi. Bonny, come suggerisce il risultato, ha fatto il lavoro sporco con successo.
I Muri di Cemento: Akanji, Bastoni e Acerbi
Dietro la manovra, la linea a tre non ha sbagliato quasi nulla. Il nerazzurro con la percentuale di passaggi completati più alta (dopo lo stratosferico 97% di Calhanoglu) è Manuel Akanji (RCB) con l’82%. Akanji e Alessandro Bastoni (LCB) sono anche in cima alla classifica per Passaggi Tentati (47 e 48), confermando il ruolo centrale della difesa nella fase di impostazione lenta.
D’altro canto, la percentuale dell’ottimo Francesco Acerbi (CB, Roma), con il suo 93%, evidenzia come anche la Roma abbia cercato di costruire con ordine, ma la sua posizione centrale nel network suggerisce una manovra più statica e meno propensa al rischio rispetto a quella dell’Inter.
In conclusione, l’Inter ha vinto la partita tatticamente, non solo con un episodio. Ha utilizzato il suo portiere come un centrocampista aggiunto, ha dominato la fascia sinistra e ha saputo sfruttare la solidità del suo centrocampo per controllare il ritmo. La strada per lo Scudetto è ancora lunga, ma la capacità di adattare i ruoli e la fiducia riposta nella costruzione dal basso mostrano un’identità di gioco che, seppur a volte “brutta” nel risultato (1-0), è estremamente efficace nei numeri.

















