L’Inter di Cristian Chivu non è solo una squadra vincente, è una macchina costruita per dominare ogni fase di gioco. Nelle ultime settimane, l’impronta del tecnico rumeno è diventata sempre più chiara: ritmo alto, transizioni fulminee e una verticalità che riporta alla memoria l’Inter più feroce e moderna degli ultimi anni. La vittoria sulla Cremonese ne è stata l’ennesima prova: un mix di intensità, coraggio e idee chiare.
Inter e la nuova identità
Chivu ha trasformato un gruppo già competitivo in una formazione capace di imporre il proprio gioco su ogni campo. L’Inter attacca con decisione, mantiene linee corte e sfrutta la rapidità dei propri uomini offensivi per colpire in profondità. Ogni giocatore sembra aver trovato una collocazione perfetta, in un sistema che punta su movimenti sincronizzati e scambi rapidi tra le linee. È un’Inter che corre, pressa e punge, con una fame che contagia anche chi entra dalla panchina.
Inter e i protagonisti del nuovo corso
Lautaro resta la guida spirituale e tecnica del gruppo, un trascinatore che incarna il carattere nerazzurro. Accanto a lui, Thuram continua a stupire per duttilità e sacrificio, mentre Barella e Çalhanoğlu dettano i tempi di un centrocampo oggi tra i più completi d’Europa. Ma è il collettivo a brillare più dei singoli. Anche Bonny, lanciato da Chivu, ha mostrato progressi importanti, ripagando la fiducia del tecnico con una prestazione generosa e una rete simbolica.
Inter e il messaggio di Chivu
Nel post partita, il tecnico ha parlato di un’Inter “dominante e divertente”. Parole che raccontano una squadra consapevole della propria forza, ma capace di restare umile. Chivu ha sottolineato la soddisfazione per la crescita dei giovani e la mentalità di chi, come Dumfries, si arrabbia per essere sostituito: segno di una competitività sana, quella che ogni allenatore sogna.
Prospettive per il futuro
L’Inter di Chivu sembra destinata a crescere ancora. Il progetto tecnico è chiaro, le idee solide, la condizione atletica eccellente. La sfida sarà mantenere questa intensità nel lungo periodo, perché il calendario sarà fitto e gli avversari sempre più preparati. Ma la sensazione è che l’Inter abbia finalmente trovato un equilibrio perfetto tra estetica e concretezza, tra gioco e risultato. E quando una squadra riesce a divertirsi giocando, di solito è solo l’inizio di qualcosa di grande.
L’Angolo Tattico di Stepk ⚽
Tatticamente, la mano di Chivu è ormai evidente. L’Inter gioca con un baricentro più alto, pressa in modo coordinato e ricerca la profondità immediata appena recuperata palla. Il passaggio da una costruzione paziente a una transizione verticale ha reso i nerazzurri molto più imprevedibili. Difensori che si alzano fino alla metà campo, mezzali che attaccano lo spazio e un Lautaro più libero di svariare: questo è il nuovo DNA nerazzurro. La compattezza difensiva non è stata sacrificata, anzi: la squadra difende in avanti, accorcia e riparte con una velocità che destabilizza ogni avversario. Un’Inter che ha ritrovato il piacere di comandare il gioco e di farlo con grinta, eleganza e fame.
Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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