Mattia Perin ha raccontato un aneddoto che dice tutto.
Era il giorno della partita di ritorno contro l’Atletico Madrid, e nello spogliatoio della Juventus regnava un silenzio pesante, quasi irreale.
Tutti concentrati, nessuno parlava.
“All’improvviso, Cristiano Ronaldo entra nella mia stanza.
Forse stava finendo di lavarsi i denti, non ricordo bene… ma aveva quello sguardo, quello di chi sa già cosa sta per fare.
Mi guarda e mi dice con un sorriso tranquillo:
«Matti, senti anche tu tutta questa tensione?»
Io annuisco, e lui, con una calma disarmante, risponde:
«Tranquillo, oggi ci pensa Cristiano.»
Mi scappa una risata e gli dico: «Magari!»
Lui mi saluta e se ne va come se niente fosse.
Poche ore dopo, fa una tripletta.
Quella sera ho capito cosa significa essere un leader vero.
Non parole, non gesti, solo fatti e fiducia assoluta in se stessi.”





















