Il clima in casa nerazzurra è tutto fuorché sereno: tra malumori, partenze possibili e strategie non chiarissime, l’Inter è davanti a un bivio cruciale.
Un’estate piena di incertezze
L’Inter che ha sfiorato lo scudetto 2024/25 si ritrova ora a dover ripensare tutto.
Il cambio in panchina, con Chivu al posto di Inzaghi, ha aperto una nuova era, ma non senza scosse.
Sono tanti i giocatori che oggi non sembrano più certi della permanenza.
Non si parla solo di chi ha mercato, ma anche di chi ha perso motivazione o sente finito il suo ciclo.
Le voci su Calhanoglu, destinato forse al ritorno in Turchia, non sono isolate.
Anche altri profili importanti sarebbero tentati da nuove esperienze.
Il rischio di smantellare troppo
Un conto è ringiovanire.
Un altro è spaccare uno spogliatoio ancora forte.
L’Inter ha una base competitiva, ma alcune mosse appaiono poco coerenti.
Se davvero dovessero partire Calhanoglu, Frattesi, Esposito e Stankovic, sarebbe necessaria una rivoluzione tecnica e caratteriale.
Si è parlato di Ederson, ma la cifra è alta.
Colpani è un’idea, ma meno esperto.
Si rischia di indebolirsi in nome di un rinnovamento che non è ancora ben definito.
Troppe uscite, poche certezze
La strategia del “tesoretto” da reinvestire può funzionare solo se chi arriva è già pronto.
Servono profili che abbiano personalità, fame, ma anche struttura per reggere il peso di San Siro.
I tifosi iniziano a chiedersi se la società abbia un piano o se stia improvvisando.
Il rischio è di perdere equilibrio nello spogliatoio e nello schema tattico.
Soprattutto con Chivu che dovrà ancora dimostrare di saper reggere il salto in prima squadra.
Analisi in breve
La situazione attuale dell’Inter richiede una riflessione globale.
Non bastano singole operazioni: serve una linea chiara.
O si continua con la struttura degli ultimi anni, limando qualche ruolo, oppure si apre un nuovo ciclo, ma con coerenza e lucidità.
Per ora, regna la confusione.
E il tempo stringe.
💬 Stepk dice la sua
Questa Inter sta rischiando di fare l’errore più grave: farsi smontare da dentro.
I malumori vanno gestiti con fermezza, non assecondati per paura di perdere qualche nome.
Chi vuole andare via, vada pure.
Ma si scelgano sostituti veri, non scommesse.
Serve gente affamata, non solo “giovani con potenziale”.
Chivu ha bisogno di certezze, non di un cantiere aperto a Ferragosto. ⚽


