Una macchina da gol, ma non perfetta
L’Inter di Chivu ha mostrato un avvio entusiasmante, fatto di reti, qualità e spettacolo.
Il 5-0 rifilato al Torino ha acceso l’entusiasmo dei tifosi e riportato il sorriso in casa nerazzurra.
Eppure, dietro la festa offensiva si nasconde un tema delicato: la difesa.
La lezione da non dimenticare
Negli ultimi anni la retroguardia dell’Inter è stata tra le più solide d’Europa.
Acerbi e Bastoni hanno rappresentato una garanzia, mentre Dimarco e Darmian hanno sempre garantito affidabilità.
Ma il tempo passa, le energie calano, e senza alternative di spessore il rischio di soffrire nel lungo periodo resta concreto.
Chivu e il rebus arretrato
Il nuovo tecnico ha puntato molto sulla fluidità e sull’aggressività in avanti.
Questo sistema esalta centrocampo e attacco, ma lascia la retroguardia spesso scoperta.
Se davanti hai Thuram e Lautaro che possono cambiare la partita in un lampo, dietro servono solidità ed esperienza per non buttare via quanto costruito.
Analisi in breve
Per competere davvero fino in fondo su tutti i fronti, l’Inter dovrà rinforzare la linea difensiva.
Un centrale affidabile e un esterno pronto a garantire corsa e copertura potrebbero essere le mosse decisive.
La squadra di Chivu vola, ma senza equilibrio rischia di inciampare.
🗣️ La voce di Stepk
Da tifoso lo dico chiaro: l’attacco è devastante, ma dietro manca copertura.
Non si può pensare di arrivare a maggio senza rinforzi difensivi.
Chivu lo sa bene: per vincere servono i gol, ma soprattutto serve una difesa di ferro. 🛡️


