Il futuro dello storico impianto milanese si gioca nelle prossime settimane, tra politica e strategie dei club.
Verso il voto decisivo
La giunta comunale di Milano è pronta a riunirsi entro metà settembre per votare sulla cessione di San Siro e dell’area circostante a Inter e Milan.
La maggioranza guidata da Beppe Sala è favorevole, ma non compatta.
Serviranno dunque anche i voti dell’opposizione per far passare il provvedimento.
Una corsa contro il tempo
Il 10 novembre rappresenta il limite massimo.
Da quella data scatterebbe il vincolo culturale sul secondo anello dello stadio, rendendo impossibile la demolizione e quindi la costruzione del nuovo impianto.
Per questo i club premono per una decisione entro fine settembre, così da avere il tempo tecnico di formalizzare il rogito e dare via libera al progetto.
Le due strade sul tavolo
Le opzioni restano due.
La prima è la vendita a Inter e Milan, che demolirebbero gran parte dell’attuale struttura per costruire un impianto moderno e funzionale.
La seconda, invece, prevede la conservazione dello stadio come spazio polifunzionale destinato a eventi musicali, costringendo i club a proseguire con piani alternativi per nuovi stadi di proprietà.
Il Milan, in questo senso, avrebbe già valutato l’area di San Donato.
La posizione di Sala
Il sindaco ha chiarito la sua linea.
In caso di mancata approvazione della vendita, non si dimetterà.
Secondo Sala, le dimissioni avrebbero senso solo davanti a situazioni che compromettano davvero la macchina amministrativa, come un bilancio non approvato.
Sullo stadio, invece, si tratterebbe di una scelta politica su cui si confronteranno maggioranza e opposizione.
Prospettive per il futuro
Il destino di San Siro si deciderà entro poche settimane.
Inter e Milan spingono per la cessione, mentre il Comune dovrà trovare un equilibrio interno e politico non semplice.
Se il progetto andrà in porto, per Milano si aprirà una nuova era calcistica e urbanistica, con conseguenze storiche per i due club.
💬 Stepk dice la sua: un San Siro nuovo e condiviso sarebbe il colpo del secolo per Inter e Milan.
Ma la politica è lenta e piena di contrasti: se non arriva il via libera, i club dovranno guardare altrove e la città perderebbe un’occasione enorme. ⚽


