Nonostante le apparenze, tra club e giocatore non c’è ancora chiarezza: si va verso un’estate di attese e strategie nascoste.
Rapporti raffreddati
All’Inter nessuno lo dice apertamente, ma il futuro di Calhanoglu è ancora un tema caldo.
Dopo una stagione da protagonista assoluto, con numeri e prestazioni da top europeo, ci si aspettava un rinnovo blindato o almeno un segnale forte di continuità.
Invece, da settimane regna il silenzio.
Un silenzio che pesa e alimenta le tensioni.
La società è ferma sulle sue condizioni.
Il giocatore, dal canto suo, non ha ancora chiuso la porta a possibili offerte.
Un nodo economico e strategico
Alla base della situazione c’è anche un discorso economico.
Il contratto in essere è importante, ma non in linea con le cifre offerte da altri club in giro per l’Europa.
L’Arabia osserva, aspetta e prepara l’assalto.
Ma anche in Bundesliga ci sono sirene accese.
Calhanoglu sa di essere in una posizione forte: è centrale nel gioco, conosce il peso che ha nello spogliatoio e non ha fretta.
L’Inter, invece, deve muoversi con attenzione: perdere un giocatore del genere senza un’alternativa pronta sarebbe un rischio enorme, anche per Chivu.
Situazione congelata, ma esplosiva
Il dialogo tra le parti esiste, ma non è più continuo come prima.
Ogni frase, ogni gesto è diventato calcolato.
La sensazione è che nessuno voglia fare il primo passo.
Si andrà avanti così ancora per qualche settimana, ma basterà una mossa – da parte di un club estero o dello stesso Calhanoglu – per rompere gli equilibri.
E a quel punto, l’Inter sarà costretta a prendere una posizione chiara.
Analisi in breve
La permanenza di Calhanoglu in nerazzurro non è affatto scontata.
Dietro il silenzio delle parti si nasconde una trattativa complessa, fatta di cifre, ambizioni e strategie.
Il giocatore riflette, la società attende.
Ma la realtà è che se non ci sarà un’apertura reciproca, l’addio diventerà più di una semplice possibilità.
Occhio alle prossime settimane: il rischio è che si passi dal gelo alla rottura in un attimo.
🗣️ La voce di Stepk
Se l’Inter perde Calhanoglu, è un duro colpo.
Non solo per la qualità, ma per l’equilibrio.
Uno così non si rimpiazza facilmente.
E il fatto che si sia arrivati a questo punto senza una vera svolta fa pensare che qualcosa si sia rotto.
Serve chiarezza, subito.
O si rilancia, o si vende.
Ma restare in mezzo, col rischio di un addio all’ultimo minuto, sarebbe una leggerezza imperdonabile.




















