Taranto e la chiusura della campagna elettorale: scegliere con consapevolezza e amore. Le parole del candidato sindaco Bitetti e dei suoi compagni
La politica non è un gioco e non è nemmeno quel mezzo che permette di garantire a un individuo di potersi affermare nella società o nel mondo del lavoro.
La politica è passione, condivisione ed è, soprattutto, amore per il proprio territorio che si traduce dalle parole ai fatti; dalle promesse ad azioni concrete; dagli sguardi e dai sorrisi in mani tese pronte ad aiutare il prossimo. La politica è una scelta collettiva dove gli elettori sono portati a eleggere il proprio mentore che guiderà loro nei buoni propositi che occorrerà mettere in atto con il solo scopo di migliorare il proprio territorio.
Ma non saranno di certo le parole che sono state dette, quelle che sono state ascoltate o quelle che la gente ha letto a cambiare le sorti di una città, bensì le azioni che, prima di una scelta ponderata fatta all’interno della cabina elettorale, occorre trovare nei toni, nei modi e negli sguardi sinceri che il proprio candidato preferito ha espresso per la propria città.
Il modus operandi dei politici in campagna elettorale
In questa campagna elettorale tarantina, purtroppo, abbiamo assistito a delle pantomime disgustose che, di certo, non hanno rispecchiato il comportamento e l’immagine dei tarantini.
Ogni politico ha espresso il suo pensiero, ma alcuni di loro non si sono soffermati solo a questo perché non hanno pensato soltanto al bene reale della propria città e a quello dei propri cittadini, in quanto hanno messo al primo posto la ricerca dei dettagli o dei particolari minuziosi per denigrare la coalizione opposta o quella che temevano di più. Da 4 scelte si è giunti a 2 con un ballottaggio che può realmente cambiare le sorti tarantine.
Basti pensare che chi ha criticato l’avversario, ora decide di averlo accanto o persino in lista solo per accaparrarsi dei voti e sedere sulla poltrona del Palazzo Municipale. Cosa non si è disposti a fare per il potere? Eppure, chi decanta Taranto deve pensare a cosa occorre fare all’indomani delle elezioni in caso di vittoria, certamente non occorre pensare a quali sono le figure di maggiore spicco che possono garantire un futuro politico invidiabile, senza tener conto del bene comune.
C’è chi parla con il cuore

Fortunatamente, non tutti i politici sono uguali e non sempre le parole vengono enunciate al vento. C’è chi, come Bitetti, si è incamminato tra i cardi e i decumani della città, dei quartieri e dei mercati per incontrare la gente, per stringere la mano a ognuno di loro, per ascoltare le problematiche di tutti i giorni che occorre risolvere, per osservare le piccole cose, per dare lustro alle attività della città, per dare una svolta al capoluogo jonico che ha bisogno di rinascere in diversi settori.
Lui, assieme alla sua squadra, e spalleggiato dai suoi compagni del centrosinistra, non ha voluto attendere e ha proseguito imperterrito senza curarsi delle offese altrui, perché sono quelle parole che, enunciate dal tuo avversario, a descrivere il suo stesso timore e la sua insicurezza.
Proseguire per la propria strada e pensare al bene comune e a quello della propria città e dei quartieri, significa essere signori in politica ed essere consapevoli che le proprie parole non denigrano nessuno, piuttosto costruiscono un futuro su cui Taranto potrà fare leva da oggi e per l’eternità.
Per tale motivo, per il centrosinistra e per Bitetti è indispensabile essere leali e corretti!
Ogni scheda è una voce. Chi vota decide, chi non vota lascia che decidano gli altri.
Taranto ha bisogno della nostra voce.Buon voto!





















