Le dichiarazioni del tecnico prima della finale di Monaco avevano già lasciato trapelare segnali di addio: ora la separazione è ufficiale
La frase che ha cambiato tutto
Alla vigilia della finale di Monaco, Simone Inzaghi aveva pronunciato parole che, col senno di poi, suonano come un chiaro indizio di separazione:
“Ci sono richieste dall’Italia, dall’estero, dall’Arabia, ma in questo momento sarebbe folle pensare a quello”.
Una dichiarazione che già allora aveva innervosito la dirigenza dell’Inter, poco incline ad accettare quel genere di esposizione pubblica prima di una partita tanto importante.
In quel momento, i vertici del club avrebbero preferito un atteggiamento più riservato, magari una smentita diplomatica che tenesse lontane tensioni.
L’uscita non gradita dai dirigenti
Quelle parole sono state percepite come una conferma indiretta dei contatti in corso, soprattutto con club esteri.
Secondo quanto riportato, l’Al Hilal era la proposta concreta sul tavolo, mentre dall’Italia si era mosso Giuntoli, quando ancora la Juventus non aveva scelto Tudor.
Ma la sensazione era chiara: Inzaghi stava già guardando altrove, e quella frase non era solo una risposta di circostanza, ma una prima apertura all’addio.
Addio inevitabile?
Dopo aver vinto lo scudetto dominando la Serie A, il ciclo di Inzaghi si è chiuso nel modo più amaro per l’ambiente nerazzurro.
La rottura è arrivata nonostante i risultati, e proprio per divergenze sulla comunicazione, sulla gestione futura della rosa e, forse, per nuove ambizioni del tecnico.
La sua uscita di scena, oggi, appare come il frutto di un percorso già tracciato da settimane, probabilmente proprio da quel giorno in cui ha parlato in conferenza.
Analisi in breve
L’addio di Simone Inzaghi all’Inter era già scritto, almeno nelle sue parole prima della finale.
Quel passaggio, poco apprezzato dalla dirigenza, ha segnato uno strappo che il club non ha mai completamente ricucito.
L’ottimo lavoro svolto in questi anni non è bastato per prolungare il ciclo, e oggi l’Inter apre un nuovo capitolo, con un altro allenatore in panchina.
La gestione dei momenti pubblici conta quanto quella tattica, e Inzaghi ha forse sottovalutato il peso delle sue parole.
Commento personale:
Il calcio vive anche di equilibri interni, e quando uno di questi si rompe, nemmeno le vittorie bastano per evitare un addio.
Inzaghi ha fatto benissimo, ma ha chiuso con una scelta che ha deluso molti, proprio perché arrivata nel momento di massima gloria.
Un peccato, ma anche un passaggio naturale in un mondo dove restare vincenti a lungo è sempre più difficile.
Pronostico per il futuro dell’Inter:
Il nuovo allenatore dovrà ricostruire partendo da una base solida, ma il primo anno post-Inzaghi potrebbe essere più complicato del previsto.
Un primo posto finale in Serie A sarebbe un traguardo credibile, con una possibile semifinale in Coppa Italia e un cammino europeo da valutare in base al sorteggio.




















