Inter, spunta Marc Casadò per il dopo Calhanoglu: ma il colpo è quasi impossibile

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L’idea arriva dal Barcellona, ma tra costi e ostacoli non è semplice: i nerazzurri valutano alternative

Ricci e Rovella troppo cari per l’Inter

Con le voci su un possibile addio di Calhanoglu, l’Inter si muove per cautelarsi in mediana.
I primi nomi accostati al club sono stati Ricci del Torino e Rovella della Lazio, ma entrambi hanno valutazioni altissime: si parla di 40-50 milioni richiesti dai rispettivi club.
Cifre ritenute esagerate per profili che, pur interessanti, non rappresentano affari sostenibili al momento.

L’idea Casadò dal Barcellona: talento sì, ma il prezzo è già fuori scala

Le ultime indiscrezioni di mercato accendono i riflettori su un nome nuovo: Marc Casadò, regista classe 2001 in forza al Barcellona e pupillo di Hansi Flick.
Il giocatore è stato attenzionato dallo staff dell’Inter e anche dal fondo Oaktree, che gradirebbe un investimento giovane ma di prospettiva.
Il suo valore, però, si aggira già sui 30 milioni, con margini di crescita, certo, ma anche rischi.
Un’operazione giudicata al momento quasi impraticabile, sia per il prezzo che per la concorrenza sul giocatore.

Perrone del Como è solo una suggestione

Tra le alternative è circolato anche il nome di Perrone, giovane centrocampista protagonista con il Como.
Ma anche qui lo scenario si complica: il club lombardo non sembra disposto a cedere il giocatore, considerandolo un punto fermo della prossima stagione in Serie A.
Un’altra pista che appare bloccata in partenza.

Analisi in breve

L’Inter sta sondando diversi profili in caso di addio di Calhanoglu, ma le strade sembrano tutte in salita.
Ricci e Rovella costano troppo, Casadò affascina ma è fuori portata, e Perrone è blindato dal Como.
Ad oggi, non ci sono piste realmente concrete, e l’impressione è che si tratti più di sondaggi esplorativi che di trattative reali.
Per ora, il vero piano di sostituzione non è ancora decollato.


🗣️ La voce di Stepk
Il nome di Casadò fa effetto, ma la verità è che l’Inter non può permettersi un simile investimento alla cieca.
Spendere 30 milioni per un talento che non ha mai giocato ad alti livelli con continuità è un rischio fuori scala.
Serve lucidità: meglio un profilo affidabile e già pronto.
Altrimenti meglio tenersi stretto chi c’è già.

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