L’Inter si prepara a un’estate intensa, ma il reparto difensivo lancia segnali d’allarme.
Un calendario fitto e la nuova sfida del Mondiale per club
La stagione 2025/26 dell’Inter partirà con un impegno di enorme prestigio ma anche di notevole sforzo fisico: il Mondiale per club.
La competizione FIFA costringerà i nerazzurri a partire in anticipo e ad affrontare un tour de force tra viaggi, rotazioni forzate e gare di altissimo livello.
In un contesto simile, la profondità della rosa diventa cruciale.
E proprio la difesa centrale rischia di essere il punto più debole del progetto.
Chivu ha ereditato una retroguardia solida, ma numericamente corta
Cristian Chivu, neo tecnico nerazzurro, potrà contare su un blocco difensivo collaudato e competitivo.
Ma c’è un aspetto che non può essere trascurato: il numero esiguo di alternative affidabili.
Con una stagione che inizierà prima del previsto e che prevede oltre 50 partite potenziali tra Serie A, Champions League, Coppa Italia e Mondiale per club, avere solo tre o quattro difensori centrali di livello non può bastare.
Il rischio di infortuni, squalifiche o semplice calo di forma è dietro l’angolo.
Perché un nuovo difensore sarebbe fondamentale
L’idea di inserire un nuovo centrale servirebbe non solo a garantire rotazioni, ma anche a tenere alta la competitività interna.
Inoltre, Chivu potrebbe voler passare, in alcune partite, a una difesa a quattro, o viceversa rafforzare quella a tre con rotazioni frequenti.
Un nuovo innesto giovane e già pronto, magari duttile anche in fase di impostazione, potrebbe offrire una soluzione a più problemi.
Analisi in breve
L’Inter si avvia verso una stagione complicata e affascinante.
Con il Mondiale per club a giugno e un’annata piena di obiettivi, il reparto arretrato rischia di pagare dazio.
Chivu eredita una buona base, ma non può permettersi di iniziare senza un difensore in più di qualità.
La dirigenza deve muoversi subito per colmare questa lacuna.
🗣️ La voce di Stepk
Una grande squadra si costruisce dalla difesa, e l’Inter lo sa bene.
Ma dopo una stagione da oltre 50 partite, pensare di affrontarne un’altra con gli stessi uomini dietro è un azzardo inutile.
Serve un centrale subito, uno che possa reggere l’urto delle rotazioni e magari insidiare i titolari.
Aspettare gennaio sarebbe un errore: le grandi stagioni si costruiscono in estate.





















