In un’appassionante ed equilibrata “Battle of Alberta”, i Calgary Flames hanno rovinato la festa agli Edmonton Oilers, imponendosi 4-3 dopo i rigori e oscurando la serata storica di Leon Draisaitl, autore del suo 400° gol in NHL.
Partenza perfetta, ma finale amaro per gli Oilers
La partita inaugurale della stagione 2025-26 al Rogers Place sembrava iniziare nel migliore dei modi per gli Oilers, avanti 3-0 a metà gara grazie alle reti di Ryan Nugent-Hopkins, Andrew Mangiapane (al debutto con Edmonton dopo sette stagioni a Calgary) e del già citato Draisaitl, che ha toccato il traguardo dei 400 gol in carriera – diventando il quarto giocatore nella storia della franchigia a riuscirci, dopo Gretzky, Kurri e Anderson.
Tuttavia, la seconda metà del match ha raccontato tutta un’altra storia. Il giovane Matvei Gridin, scelto dai Flames al 28° posto nell’ultimo draft, ha siglato il gol che ha riacceso la squadra, aiutato da un rimbalzo fortunato sul pattino di Noah Philp. Per il 19enne russo, all’esordio assoluto in NHL, è stato anche il primo gol in carriera: un debutto da ricordare, come è riuscito a fare soltanto un ristretto gruppo di 29 giocatori nella storia dei Flames.
Poi sono arrivate le reti di Connor Zary, in power play, e Blake Coleman, complice un errore evidente del portiere Stuart Skinner nel gestire un disco rimbalzante. Il punto di svolta si è consumato dopo appena 40 secondi del terzo periodo, quando Coleman ha pareggiato i conti approfittando della disattenzione del goalie avversario. Nonostante qualche parata decisiva nel finale e ai rigori, Skinner ha chiuso con solo 19 salvataggi su 22 tiri regolamentari.
Il duello tra i pali è stato però vinto da Dustin Wolf, portiere dei Flames, autore di 32 interventi complessivi e decisivo nella lotteria dei rigori, dove ha fermato sette degli otto tiratori avversari. Il gol vittoria è arrivato al termine dell’ottavo round, grazie a un tocco morbido di Nazem Kadri, che ha completato la rimonta con freddezza ed esperienza.
Analisi e prossimi impegni
Per Edmonton, questa sconfitta rappresenta un brusco risveglio. Dopo due finali consecutive di Stanley Cup perse contro i Florida Panthers, la squadra capitanata da McDavid ha mostrato fragilità nella gestione del vantaggio e un calo mentale evidente.
Calgary, invece, dimostra resilienza e compattezza, caratteristiche già viste la scorsa stagione quando, pur eliminati, restarono in corsa per i playoff fino all’ultima settimana, tagliati fuori solo da un tiebreaker.
Ora la parola passa al ghiaccio, di nuovo. I Flames torneranno in pista già stanotte a Vancouver, per affrontare i Canucks in un derby della Western Conference che promette scintille. Gli Oilers, invece, resteranno al Rogers Place dove sabato notte riceveranno proprio Vancouver, con l’obiettivo di reagire subito e allontanare i primi dubbi su un gruppo che punta a chiudere, finalmente, il cerchio.












