Inter, Chivu non rischia nulla: Thuram verso il forfait, Bonny si prende la scena

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L’Inter si prepara alla trasferta di Verona con una certezza e un dubbio.
La certezza è la mentalità di ferro che Cristian Chivu ha imposto alla squadra.
Il dubbio, invece, riguarda Marcus Thuram, ancora alle prese con il recupero dal risentimento muscolare al bicipite femorale sinistro.
Dopo quasi un mese di stop, il francese ha ripreso ad allenarsi in gruppo, ma solo parzialmente.
Nessuna fretta, nessun azzardo.
Chivu vuole il suo attaccante al massimo, non “quasi pronto”.
Per questo, la sua presenza al Bentegodi resta in forte bilico.

Inter, panchina probabile per Thuram

Il programma di lavoro parla chiaro.
Anche oggi Thuram svolgerà una seduta a carico ridotto, mentre domani, nella rifinitura prepartita, potrebbe sostenere il primo allenamento completo dopo l’infortunio.
Ma la sensazione è che la convocazione contro il Verona sia difficile.
Lo staff medico e Chivu puntano tutto sul rientro per la gara di Champions contro il Kairat Almaty.
Meglio un giorno in più di attesa che un mese di stop in più.
L’idea è di reinserirlo gradualmente, con qualche minuto nelle gambe mercoledì a San Siro, per poi restituirlo alla piena forma dopo la sosta.
Prudenza e programmazione, le due parole chiave di questa gestione.

Inter, Bonny scalpita per la maglia da titolare

In attacco le alternative non mancano, ma la sorpresa si chiama Ange-Yoan Bonny.
Il giovane francese, forte fisicamente e affamato di spazio, è il principale candidato per partire dall’inizio.
Con Lautaro non al top della condizione, Chivu valuta una staffetta.
Il capitano, apparso affaticato nella sfida con la Fiorentina, potrebbe avere un minutaggio ridotto o addirittura riposare in vista del Kairat.
Bonny, invece, vive il momento più atteso da quando è arrivato a Milano.
Il tecnico lo apprezza per il lavoro oscuro che fa per la squadra, la capacità di aprire varchi e la determinazione in pressing.
Sarà lui, probabilmente, il punto di riferimento offensivo in un Bentegodi che promette battaglia.

Inter, un equilibrio costruito con intelligenza

Chivu non è solo un allenatore, ma un architetto tattico.
Ha imparato a gestire la rosa con un occhio alla condizione e l’altro alla strategia.
Ogni rotazione è ragionata, ogni cambio studiato.
Bisseck tornerà al centro della difesa, Carlos Augusto prenderà il posto di Bastoni, e a centrocampo Sučić resta l’intoccabile metronomo che garantisce ritmo e geometria.
L’Inter continua a dare l’impressione di una macchina perfettamente calibrata, dove ogni ingranaggio trova spazio e ruolo.
Una squadra che può mutare forma senza perdere la propria identità.

Prospettive per il futuro

Il Bentegodi sarà un passaggio importante, ma non decisivo.
L’attenzione è già rivolta alla Champions, dove l’obiettivo è chiudere la pratica qualificazione.
Thuram tornerà a disposizione nel momento giusto, e la sensazione è che questa Inter abbia imparato a vincere anche senza i suoi protagonisti più attesi.
La forza del gruppo, la gestione scientifica delle energie e la mentalità imposta da Chivu stanno diventando il vero marchio di fabbrica.
Con un Bonny in crescita e un Sučić ormai leader silenzioso, i nerazzurri possono guardare con fiducia alle prossime settimane.
Solidità, equilibrio e continuità restano i tre pilastri di un progetto tecnico che si sta consolidando partita dopo partita.

L’Angolo tattico di Stepk ⚽

La scelta di Chivu di non rischiare Thuram è un segnale di maturità tattica e gestionale.
L’Inter oggi è un sistema intelligente, non più dipendente dai singoli.
Bonny offre un profilo differente, più verticale, ideale per attaccare gli spazi contro difese chiuse come quella del Verona.
Il centrocampo, guidato da Sučić, può alternare costruzione bassa e accelerazioni improvvise, grazie agli inserimenti di Barella e Frattesi.
In difesa, Bisseck aggiunge centimetri e qualità in impostazione, mentre Carlos Augusto garantisce spinta e copertura.
La squadra gioca con fiducia, e questa fiducia è frutto di organizzazione, disciplina e armonia tattica.
Chivu sta plasmando un’Inter capace di dominare non solo per forza, ma per intelligenza collettiva.
Un capolavoro in costruzione, che al Bentegodi dovrà solo confermare la propria superiorità tecnica e mentale.

Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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