L’onda lunga del cambiamento è arrivata anche a Torino.
La Juventus apre un nuovo capitolo con Luciano Spalletti alla guida tecnica, uomo di idee, di schemi e di estetica applicata al calcio.
Un allenatore che non accetta il compromesso e che trasforma ogni campo d’allenamento in un laboratorio tattico.
Il debutto a Cremona sarà il primo banco di prova, tra curiosità, aspettative e l’immancabile pressione che accompagna ogni nuova avventura bianconera.
Juventus e la difesa a tre: il punto di partenza
Il modulo scelto da Spalletti per cominciare è il 3-4-2-1, una struttura solida che offre libertà di movimento ai giocatori offensivi e copertura alla retroguardia.
Kelly, il mancino arrivato per dare equilibrio in impostazione, sarà probabilmente titolare, con Kalulu, Rugani e Gatti a giocarsi gli altri due posti.
La filosofia è chiara: costruire dal basso con calma, senza panico, ma con personalità.
Niente palloni buttati via, ma coraggio e organizzazione.
In attesa di Bremer, che tornerà presto al centro della difesa, Spalletti lavora sull’intesa tra i suoi uomini e sulla precisione dei movimenti in uscita.
Juventus e la centralità di Locatelli
Il cuore del gioco sarà Locatelli, leader tecnico e tattico di una squadra che dovrà imparare a pensare come il suo nuovo allenatore.
Il regista bianconero resta il perno imprescindibile, colui che detta tempi e direzioni.
Koopmeiners e McKennie ruoteranno accanto a lui, offrendo soluzioni differenti: uno più tecnico e geometrico, l’altro più dinamico e aggressivo.
La coppia potrà variare a seconda dell’avversario, perché Spalletti non ama la rigidità ma la flessibilità intelligente.
A dare ampiezza ci penserà Cambiaso, il suo jolly preferito, pronto a trasformarsi da esterno a mezzala secondo necessità.
Juventus, Kostic ritrova spazio e fiducia
Nell’ultima gara Brambilla lo ha rilanciato, e Spalletti sembra volerlo confermare: Kostic può tornare a essere una risorsa preziosa.
Sulla sinistra, la sua corsa e i suoi cross sono armi fondamentali per una squadra che dovrà imparare a occupare gli spazi con precisione.
In avanti, non ci sono dubbi: Vlahovic sarà il riferimento offensivo, il terminale di un gioco che si preannuncia fluido e verticale.
Alle sue spalle, Yildiz e Conceição avranno il compito di muoversi tra le linee, rompere gli equilibri e creare superiorità numerica.
Un trio che promette spettacolo, ritmo e imprevedibilità.
Juventus, le prime difficoltà da gestire
Le prime settimane non saranno semplici.
Thuram è ancora fermo e non ci sarà a Cremona.
Spalletti dovrà quindi fare i conti con una rosa che deve ancora assimilare i nuovi concetti.
Il tecnico toscano, però, è maestro nell’infondere fiducia e chiarezza tattica.
Chi lo conosce sa che ogni dettaglio, ogni movimento, ogni passaggio ha una logica precisa.
La Juventus di Spalletti sarà una squadra che pensa e che agisce, che studia l’avversario ma non lo teme.
Prospettive per il futuro
Il debutto di Spalletti apre una fase completamente nuova.
L’obiettivo non è solo vincere, ma farlo con stile e convinzione.
Il tecnico vuole ridare alla Juventus un’anima europea, moderna, basata su intensità, possesso e pressing alto.
Le prime settimane serviranno per costruire automatismi, ma la direzione è tracciata: meno attendismo, più coraggio, più idee.
Una Juve che si muove come un’orchestra, dove ogni giocatore ha un ruolo preciso in una sinfonia che mira all’armonia e alla vittoria.
L’Angolo tattico di Stepk ⚽
Spalletti non è un semplice allenatore: è un architetto del gioco.
La sua Juventus si costruirà come un edificio dallo stile moderno, elegante ma solido.
Il 3-4-2-1 sarà il punto di partenza, ma l’essenza sarà la fluidità.
In fase di possesso, i centrali si allargheranno per liberare Locatelli, che diventerà il cervello della manovra.
Le mezzali dovranno accorciare con rapidità, mentre gli esterni spingeranno fino al fondo.
Davanti, Vlahovic agirà da boa e rifinitore, mentre Yildiz e Conceição interpreteranno il ruolo di trequartisti mobili, pronti a inserirsi e difendere insieme.
Una Juventus così non si limita a contenere: attacca il tempo e lo spazio, impone ritmo, trasmette coraggio.
Il segno di Spalletti è già visibile, e il futuro promette emozioni a tinte bianconere.
Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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