Napoli, il segreto dietro l’esplosione di Højlund: Conte ha cambiato il gioco

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Napoli e la rivoluzione silenziosa di Conte

Dietro i sette gol di Rasmus Højlund in nove gare non c’è solo la forma del momento.
C’è un progetto tattico meticoloso, pensato da Antonio Conte per sfruttare al massimo il potenziale del danese.
Il tecnico salentino ha ridisegnato il Napoli partendo proprio dal numero 9, costruendo intorno a lui una struttura offensiva inedita e micidiale.

Conte ha spostato il baricentro in avanti di circa dieci metri rispetto alla scorsa stagione.
Il pressing è ora alto e coordinato, e Højlund è il primo regista difensivo del sistema.
La sua aggressività nel rincorrere i portatori di palla avversari permette ai centrocampisti di accorciare, recuperare e ribaltare il campo con una velocità disarmante.


Come Højlund cambia l’attacco del Napoli

Il Napoli di Conte non attacca più “in orizzontale” come in passato.
Ora si cerca profondità immediata, e Højlund è l’asse centrale di ogni movimento.
Non è un attaccante statico: gioca spalle alla porta, scambia in velocità con De Bruyne e Politano, poi taglia nello spazio attirando i centrali.
Questo movimento crea una linea diagonale che libera la zona di rifinitura per gli inserimenti di McTominay o Anguissa.

Un dettaglio tecnico notevole è la posizione di De Bruyne.
Il belga agisce più vicino alla punta, quasi come seconda mezzala avanzata, sfruttando le sponde di Højlund per calciare o rifinire.
La connessione tra i due è diventata l’arma tattica più pericolosa di questo Napoli.

Il danese, poi, si è adattato perfettamente al ritmo italiano.
Alterna forza fisica e tempi d’appoggio millimetrici, si muove con intelligenza nei corridoi centrali e anticipa spesso i difensori con uno scatto breve.
È questo che spiega i suoi sette gol: non solo istinto, ma movimenti studiati e allenati con precisione maniacale.


L’impatto sulla fase difensiva

Conte, come da tradizione, non separa mai attacco e difesa.
Højlund diventa il primo baluardo nella riconquista del pallone.
Il pressing alto del Napoli parte da lui e da Neres, con Gilmour pronto a chiudere centralmente.
Quando l’avversario prova a uscire, il danese indirizza la giocata verso un lato, dove scatta la trappola tattica.
Una pressione collettiva che soffoca gli avversari e costringe all’errore.

In transizione difensiva, invece, Højlund resta lucido: non scappa dal duello ma rallenta il portatore, dando il tempo ai compagni di rientrare.
Una qualità rara per un attaccante della sua età, e che spiega quanto Conte ne stia curando ogni dettaglio, dal gesto tecnico alla postura tattica.


Prospettive per il futuro

Il Napoli sembra aver trovato il suo nuovo equilibrio.
Con Højlund al centro, il gioco si è fatto più diretto ma anche più controllato.
La squadra ha smesso di specchiarsi e ha iniziato a colpire con concretezza e ferocia.
Conte ora sogna di rendere questo Napoli una macchina perfetta, dove il danese sarà il punto di riferimento tecnico e psicologico.

La sfida per il futuro sarà mantenere questa intensità per tutta la stagione.
Se Højlund continuerà a garantire movimenti e sacrificio, il Napoli potrà competere su ogni fronte.
Non è solo un bomber, ma il primo mattone del nuovo sistema Conte, quello che fonde compattezza e verticalità in un equilibrio quasi scientifico.


L’Angolo Tattico di Stepk ⚽

Dal punto di vista tattico, il rendimento di Højlund è il risultato di un lavoro di precisione svizzera.
Conte ha impostato un 3-4-2-1 dove la punta non è più un semplice finalizzatore, ma un catalizzatore di spazi.
Ogni suo movimento attiva automatismi precisi: De Bruyne taglia dentro, Neres resta largo, McTominay si inserisce sul secondo palo.
La costruzione dal basso è più rapida, con Lobotka che verticalizza in due tocchi e cerca immediatamente il danese tra le linee.
Da lì nasce la magia: un appoggio, una corsa, una verticalizzazione letale.
Il Napoli oggi vive di queste catene dinamiche che fanno sembrare semplice ciò che in realtà è frutto di ore di prove tattiche.
Il vero segreto non è solo la forma di Højlund, ma l’armonia del sistema che lo esalta: un orologio calcistico dove ogni ingranaggio ruota intorno al suo centravanti-scienziato.


Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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