Inter, l’identikit di Muharemovic: il difensore che può cambiare il futuro

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Inter e il fascino di un talento in ascesa

C’è una nuova fiamma nel cuore del mercato nerazzurro, e il suo nome è Tarik Muharemovic. Il difensore bosniaco del Sassuolo, classe 2003, è diventato in poche settimane l’oggetto del desiderio di molti club, ma l’Inter lo osserva con occhi diversi: non come semplice rinforzo, ma come un investimento strategico.

Cristian Chivu, uomo di campo e mente raffinata, conosce il valore di un difensore che non si limita a distruggere il gioco avversario, ma che lo costruisce. E Muharemovic, sotto la guida di Fabio Grosso, è diventato esattamente questo: un calciatore completo, moderno e mentalmente pronto a gestire responsabilità da grande squadra.

Il Sassuolo e la rinascita sotto Grosso

Arrivato a Sassuolo quasi in silenzio, il bosniaco si è imposto con personalità. Ha imparato a leggere le situazioni con freddezza, a coprire la profondità con tempi perfetti e a guidare la linea difensiva con naturalezza. Il suo calcio è pulito, elegante, quasi didattico. Sembra sempre sapere in anticipo dove andrà il pallone.

Grosso ne ha fatto un punto fermo, trasformandolo da promessa incerta a pilastro difensivo. E i numeri raccontano il resto: duelli aerei vinti, palloni recuperati, uscite palla al piede che ricordano un giovane Skriniar.

Il Sassuolo lo sa: tra le mani ha un gioiello, e in un campionato dove i difensori di livello scarseggiano, il valore di Muharemovic cresce settimana dopo settimana.

Inter, la visione di Chivu

Chivu lo guarda con attenzione, quasi con affetto. Sa cosa significa essere un difensore tecnico, sa quanto è difficile trovare equilibrio tra aggressività e lucidità. Nel progetto dell’Inter, Muharemovic rappresenterebbe il futuro naturale del reparto: un giocatore da plasmare ma già maturo per inserirsi nel sistema difensivo nerazzurro.

Con Bastoni e Akanji come mentori, il bosniaco potrebbe diventare un elemento chiave di una linea difensiva costruita su intelligenza tattica, forza e capacità di costruire dal basso. E Chivu, da ex interprete di quel ruolo, ne intravede i tratti del leader silenzioso, capace di parlare con il pallone e dettare i tempi di gioco.

Juventus, la clausola che complica tutto

Ma c’è un dettaglio che alimenta il mistero. Al momento della cessione al Sassuolo nel 2024, la Juventus ha inserito una clausola del 50% sulla futura rivendita. Tradotto: se l’Inter mettesse sul piatto 20 milioni, i bianconeri potrebbero riportarlo a casa versando solo la metà.

Una mossa intelligente, che tiene aperta la porta a un possibile ritorno. E che rende ogni passo dell’Inter più cauto, più strategico. Perché l’interesse è concreto, ma il rischio di alimentare un’asta a due è altissimo.

La Juventus osserva, pronta a intervenire. Gli infortuni di Bremer e Cabal impongono riflessioni immediate, e Muharemovic — prodotto della loro stessa Next Gen — sarebbe il ritorno perfetto per sistemare un reparto in emergenza.

Prospettive per il futuro

Il futuro di Muharemovic è oggi una questione di filosofia, più che di soldi. Da una parte c’è l’Inter di Chivu, che vuole costruire la prossima generazione di difensori europei, fondendo tecnica e coraggio. Dall’altra, una Juventus pragmatica che pensa al ritorno di un talento cresciuto in casa e sfuggito troppo presto.

Ma la sensazione è che il bosniaco abbia ormai imboccato la strada giusta. È cresciuto, si è temprato, e oggi appare come uno di quei giocatori destinati a segnare un’epoca.

Nel calcio moderno servono difensori che pensano come registi, che sappiano anticipare l’avversario e impostare come centrocampisti. Muharemovic ha tutto questo, e lo mostra con una naturalezza disarmante. L’Inter lo sa, e sa anche che certe occasioni non si ripresentano due volte.

Chivu sogna di guidarlo verso la maturità, di farne un nuovo Bastoni. Il Sassuolo lo coccola, la Juventus lo osserva, e in mezzo c’è un ragazzo che sembra già sapere che il suo destino è scritto in grande.

L’Angolo tattico di Stepk ⚽

C’è qualcosa di poetico nel modo in cui Muharemovic si muove in campo. Non corre: scivola. Non contrasta: anticipa. Non parla: comunica con il pallone. È un difensore che si adatta al caos e lo trasforma in ordine, come pochi altri in Serie A.

Per Chivu, uno così è un sogno tattico. Può agire da centrale in una linea a tre, ma anche da braccetto, con libertà di uscire palla al piede. Le sue letture sono da veterano, la postura sempre perfetta, il timing quasi matematico. È quel tipo di giocatore che dà sicurezza al gruppo e fiducia al portiere.

Se l’Inter deciderà di puntare su di lui, non farà solo un acquisto, ma un investimento tecnico e simbolico. Perché Muharemovic rappresenta la nuova generazione di difensori europei: veloci, puliti, intelligenti e coraggiosi. Esattamente ciò di cui il calcio italiano ha un disperato bisogno.

Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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