Inter, notte da incubo: difesa in tilt e Acerbi nel mirino dopo la disfatta col Napoli

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Inter e il naufragio difensivo

L’Inter cade malamente contro il Napoli, e lo fa nel modo peggiore: mostrando tutti i limiti di una retroguardia che, solo pochi mesi fa, sembrava un fortino inespugnabile.
Questa volta, invece, le certezze si sono sbriciolate una dopo l’altra sotto i colpi velenosi degli azzurri.
Il punteggio finale racconta solo una parte della storia, perché il crollo mentale e tattico è stato ben più profondo.

Inter, Acerbi simbolo della serata no

Tra i protagonisti negativi, spicca purtroppo Francesco Acerbi.
Il difensore centrale è parso spaesato, lento nelle letture, costantemente in ritardo negli uno contro uno.
Sul primo e sul terzo gol, la sua posizione è stata un enigma: troppo largo, troppo distratto, mai nel posto giusto.
In certe situazioni, sembrava quasi bloccato, come se la mente non riuscisse a comandare le gambe.
E per un centrale esperto come lui, è un segnale allarmante.

Inter, il rigore non basta a giustificare il crollo

C’è chi proverà a parlare del rigore assegnato contro, oggettivamente dubbio.
Ma non può bastare a spiegare una serata così negativa.
Perché oltre a quell’episodio, l’Inter ha smesso di reagire, lasciando al Napoli il controllo totale del campo.
Sommer, da parte sua, non ha mai trasmesso sicurezza: troppo statico tra i pali, indeciso nelle uscite, poco reattivo sulle conclusioni.
Quando anche il portiere perde fiducia, la difesa intera va in frantumi.

Inter e il rebus Chivu

Chivu, fin qui abile nel dare solidità in Champions, sembra non trovare le stesse soluzioni in Serie A.
Il problema non è solo tecnico, ma anche mentale: l’Inter in campionato entra spesso in campo con sufficienza, e paga ogni minima distrazione.
Il tecnico rumeno ha provato a scuotere la squadra, ma la reazione non è arrivata.
Serve più cattiveria, più fame, più responsabilità individuale.

Prospettive per il futuro

Il ko contro il Napoli non può essere archiviato come un semplice incidente.
È un campanello d’allarme fragoroso, che mette in discussione certezze, ruoli e gerarchie.
Chivu dovrà intervenire con decisione, forse anche prendendo scelte impopolari.
Bastoni, Acerbi e compagnia non possono più permettersi serate simili.
Il sogno scudetto passa anche dalla capacità di rialzarsi in fretta dopo batoste come questa.
E se l’Inter non ritroverà subito equilibrio e orgoglio, rischia di rimanere prigioniera delle proprie fragilità.

L’Angolo Tattico di Stepk ⚽

Da vecchio amante delle difese solide, guardare questa Inter fa quasi male agli occhi.
Linee troppo larghe, distanze non rispettate, tempi d’uscita confusi: il Napoli ha banchettato nello spazio tra i centrali e i mediani.
Acerbi ha pagato la scelta di restare basso, mentre Bastoni si alzava a pressare, lasciando buchi enormi.
Il pressing coordinato è saltato, e quando succede in Serie A, la punizione arriva puntuale.
Chivu dovrà lavorare su sincronismi e movimenti, magari riportando la linea a tre classica più compatta e aggressiva.
Solo così l’Inter potrà tornare ad essere la muraglia che incuteva timore a chiunque.

Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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