Il reparto mediano offre alternative, ma dietro servono rinforzi concreti per Chivu
In casa Inter la costruzione della rosa per la stagione 2025/26 prosegue tra valutazioni tecniche e strategie di mercato.
Il centrocampo, pur tra partenze possibili e qualche incertezza, appare abbastanza solido: tra titolari affidabili e seconde linee capaci di garantire rotazioni di qualità, Cristian Chivu potrà contare su una buona base su cui lavorare.
C’è possibilità di variare uomini e moduli, gestendo minutaggi e condizioni fisiche con maggiore serenità rispetto ad altri reparti.
Ma è la difesa il reparto che oggi preoccupa di più.
Con un’annata alle spalle chiusa senza trofei e con un finale drammatico in Champions, è chiaro che per ripartire servono certezze anche dietro.
Qualcosa si è incrinato nel pacchetto arretrato: tra cali di rendimento, infortuni e stanchezza, servono innesti freschi, e possibilmente già pronti per reggere l’urto delle grandi competizioni.
Chivu è chiamato a ricostruire solidità a partire proprio dalla retroguardia.
Un centrale affidabile, magari con capacità di guidare il reparto, non è un lusso ma una necessità.
Altrimenti, si rischia di compromettere ancora una volta gli obiettivi stagionali.
🗣️ La voce di Stepk
Basta esperimenti in difesa!
Non si vince nulla se dietro balli al primo affondo avversario.
Il centrocampo può anche girare tra alternative e soluzioni diverse, ma in difesa bisogna intervenire subito.
Non si può affrontare una stagione con la coperta corta e pensare che vada tutto liscio.
Chivu lo sa, la società non può ignorarlo.
Serve un difensore forte, subito. Altrimenti si riparte già zoppi.




















