Il Consigliere Borraccino vicino a Michele Emiliano in seguito alle minacce ricevute

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Il Consigliere, Cosimo Borraccino, esprime la sua vicinanza al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in seguito alle minacce ricevute: il suo messaggio

Il Consigliere del Presidente della Regione Puglia, Cosimo Borraccino, ha voluto esprimere la sua vicinanza al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in seguito alle minacce ricevute.

Di seguito il suo messaggio:

‘A FIANCO A MICHELE.
Assurde e preoccupanti le minacce fatte al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a seguito della sua netta condanna, dell’operato del Governo del Premier israeliano Benjamin Netanyahu per il GENOCIDIO in corso a GAZA.
Le farneticanti parole riservate alla tua persona, caro Presidente, conoscendoti bene, non faranno altre che rafforzare la tua azione politica sul tema specifico
Vai avanti…
Ti siamo tutti vicini Michele’.

La dichiarazione del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano

“Sono abituato da molti anni alle minacce di morte e ai tentativi di attentato da parte della Sacra Corona Unita, che in più occasioni ha cercato di fermare la mia attività antimafia. Tuttavia, sono sconcertato dal fatto che la nostra iniziativa per convincere il governo Netanyahu a fermare quella che riteniamo essere una pulizia etnica, che rischia di diventare un vero e proprio genocidio ai danni di palestinesi inermi che tentano solo di mangiare, bere e sopravvivere sulla loro terra, abbia provocato la reazione minacciosa di estremisti sostenitori della linea politica del governo israeliano.

Tengo a ribadire con forza che non abbiamo assolutamente nulla contro il popolo israeliano, che rispettiamo profondamente, ma la nostra critica è rivolta esclusivamente all’attuale governo Netanyahu e alle sue politiche.

Non arretreremo di un millimetro, perché riteniamo di avere ragione e perché quello che stiamo subendo noi è nulla rispetto al dolore dei padri e delle madri palestinesi e israeliani che hanno perso i loro figli a causa dell’incapacità della comunità internazionale di imporre una pace giusta e duratura, che garantisca la coesistenza pacifica di due Stati sulla stessa terra.

Bisogna impedire che atti di terrorismo, come quello avvenuto il 7 ottobre 2023 che ha generato 1.200 vittime tra civili e militari, vengano strumentalizzati da Hamas e che le minacce di morte verso chi cerca di mantenere distinta la solidarietà verso il popolo palestinese dal sostegno al terrorismo possano ulteriormente aggravare la situazione.

La nostra lotta civile e non violenta non si fermerà fino alla conquista della Pace”.

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