Nel calcio moderno l’uno contro uno è oro: e l’Inter oggi ne è completamente priva.
Nessuno salta l’uomo: il problema è grave
L’Inter 2025/26 ha tante qualità, ma una grossa lacuna: manca il dribbling.
Nessuno in rosa riesce davvero a creare superiorità numerica nell’uno contro uno.
Tutti giocano per linee orizzontali, tutti si affidano al sistema, ma nessuno accende la miccia.
Senza un giocatore capace di rompere gli schemi con una giocata improvvisa, l’attacco diventa prevedibile.
Il possesso palla si trasforma in sterile palleggio, senza profondità, senza pericolo.
E quando il gioco si fa bloccato, servirebbe l’invenzione, non lo schema.
Sistema sì, ma servono anche le fiammate
Chivu, come Inzaghi, costruisce un calcio organizzato, ma troppo spesso si affida solo ai movimenti collettivi.
Nel calcio attuale, però, le partite si sbloccano con il guizzo del singolo.
L’Inter oggi non ha nessuno che possa saltare due uomini e creare panico nella difesa avversaria.
Mancano quei giocatori con personalità, che chiedono palla e si assumono il rischio della giocata.
Non basta fraseggiare sul perimetro.
Serve chi punta, chi rischia, chi spezza l’equilibrio.
Senza dribbling non si vince
Guardando le grandi squadre europee, è chiaro un elemento: tutte hanno almeno uno (se non due o tre) giocatori capaci di saltare l’uomo con regolarità.
Che sia per aprire spazi, guadagnare metri o creare occasioni da nulla, è una dote fondamentale.
L’Inter, invece, oggi si affida soltanto al fraseggio e agli inserimenti.
Ma quando le difese si chiudono, senza dribbling non esistono soluzioni.
Analisi in breve
L’assenza di dribbling è un buco nero nel gioco nerazzurro.
Manca il talento che rompe il copione, che cambia ritmo, che crea pericoli anche dal nulla.
Una lacuna che pesa e che va colmata, subito, dal mercato o da una rivoluzione tattica.
Senza quel tipo di giocatore, l’Inter sarà sempre leggibile, sempre controllabile.
🗣️ L’opinione di Stepk
È inutile girarci intorno: questa squadra non ha uno che punta l’uomo.
Tutti bravi nel compitino, ma quando c’è da rompere la linea difensiva con uno scatto o una finta… il nulla.
Non si può puntare allo scudetto senza estro, senza fantasia.
Serve un giocatore alla “vecchia maniera”, uno che si inventa la giocata anche se il mister non l’ha disegnata sulla lavagna.
E serve subito.


