Inter, va ripensata la preparazione: più carico invernale per volare in primavera?

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La brillantezza a fine stagione è mancata: è ora di cambiare approccio fisico.

Crollo nel momento decisivo

Negli ultimi anni, l’Inter ha mostrato una costante preoccupante: parte forte, ma cala nel momento clou.

Quando si arriva in primavera – con partite decisive ogni tre giorni – i nerazzurri faticano a tenere il ritmo.

Le gambe diventano pesanti, le accelerazioni spariscono, la brillantezza cala.

Un problema che si è ripresentato anche nella scorsa stagione, quando la squadra ha mancato l’obiettivo nel finale.

E se la colpa non è solo tattica o mentale, allora è fisica.

Servirebbe un nuovo modello

Forse è arrivato il momento di cambiare filosofia di preparazione.

Basterebbe invertire i carichi: spingere di più in inverno, lavorare sulla forza e sul fondo in quel periodo, per poi arrivare più leggeri e scattanti in primavera.

È un’idea già adottata da diverse squadre europee che vogliono essere al top tra aprile e maggio, non a settembre.

L’Inter ha bisogno di esplodere nel finale, non solo partire forte.

La stagione si gioca da marzo in poi

Oggi ogni competizione si decide tra marzo e maggio.

Che sia Champions, scudetto o coppe varie, è in quel periodo che serve avere gamba, brillantezza e reattività.

Se arrivi col fiato corto, sei fuori.

Un lavoro diverso tra dicembre e gennaio potrebbe essere la chiave per il salto di qualità.

Meno brillantezza in inverno, sì, ma più potenza e lucidità quando serve davvero.

Analisi in breve

L’Inter ha mostrato limiti nella gestione fisica della stagione.

Troppo forte all’inizio, troppo scarica alla fine.

Una preparazione più mirata, con carichi spostati in inverno, potrebbe cambiare le sorti dei finali di stagione.

Serve più fondo prima, per poi essere leggeri e devastanti quando le partite contano davvero.


🗣️ Il commento di Stepk

Ve lo dico chiaramente: questa Inter si spegne sempre sul più bello.

Per me, bisogna cambiare radicalmente il modo in cui ci si prepara.

Meglio correre meno a novembre ma volare a maggio.

Perché lo scudetto e la Champions si vincono con le gambe, sì, ma quelle giuste nel momento giusto.

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