Tramonta l’era del regista turco: tra passato glorioso e futuro incerto
Il matrimonio tra Hakan Calhanoglu e l’Inter sembra avviarsi verso la conclusione.
Un addio lento, ma ormai quasi inevitabile, come riportato da Tuttosport.
Già un anno fa il Bayern Monaco aveva provato a strapparlo ai nerazzurri, ma oggi la situazione è cambiata.
Tra infortuni, la squalifica per i rapporti con la curva e l’uscita di scena di Simone Inzaghi – l’allenatore che lo aveva reinventato regista –, gli equilibri si sono spezzati.
A rendere più chiara la rottura c’è anche il pressing del Galatasaray, pronto ad accoglierlo a Istanbul.
Il padre del giocatore ha già parlato pubblicamente, l’agente si è mosso direttamente in Turchia e il progetto tecnico della squadra giallorossa fa gola al centrocampista.
Ma l’ostacolo principale è la valutazione economica.
L’Inter non apre per meno di 25-30 milioni, cifra che per ora il club turco non intende avvicinare.
Sul piano contrattuale, non ci sono problemi: il nodo resta il cartellino.
Nel nuovo sistema di gioco, il 3-4-2-1 voluto da Chivu, Calhanoglu rischierebbe anche di trovare meno spazio e meno centralità, e con il Mondiale alle porte, ha bisogno di giocare.
Intanto, in casa nerazzurra si valuta il profilo del possibile erede.
L’obiettivo prioritario è Ederson, protagonista nell’ultima stagione con l’Atalanta.
Ma servirebbe una proposta importante per convincere il club bergamasco a cedere uno dei suoi pilastri.
Analisi in breve
Il destino di Calhanoglu sembra ormai segnato.
L’Inter non intende svenderlo, ma le condizioni per un addio ci sono tutte.
Il Galatasaray spinge, il giocatore ascolta, l’Inter valuta le offerte.
E nel frattempo si guarda avanti: Ederson è il profilo ideale, ma anche il più costoso.
Servirà una scelta netta.
💬 Stepk dice la sua
Calhanoglu è stato fondamentale, inutile negarlo.
Ma il tempo passa, e oggi non è più centrale come con Inzaghi.
Se arriva una buona offerta, meglio separarsi con gratitudine.
E puntare forte su Ederson: giovane, fisico, pronto.
L’Inter ha bisogno di chi può correre per tre. Non di rimpianti.





















