La vittoria per 4-1 dell’Inter sulla Cremonese non è stata una semplice formalità, ma un vero e proprio laboratorio tattico che ha messo in luce luci e, specialmente in determinate fasi del gioco, qualche zona d’ombra. La sfida, giocata il 4 ottobre, ha visto i nerazzurri imporsi con autorità nel punteggio, tuttavia l’analisi dei dati sui passaggi e la distribuzione posizionale suggerisce un match più sfaccettato di quanto non dica il risultato finale.
Analisi Difensiva: La Solidità del Blocco Inter
Il modulo 3-5-2 adottato da Cristian Chivu ha confermato, in linea di massima, la proverbiale solidità difensiva dell’Inter. Yann Sommer (30/33 passaggi completati, 91%) ha dimostrato ancora una volta di essere un portiere moderno, non solo un para-rigori ma anche un primo costruttore del gioco, con una percentuale di passaggi completati elevatissima.
Il trio difensivo ha lavorato con diverse intensità. Manuel Akanji (63/72, 88%) e Stefan de Vrij (73/74, 99%) hanno distribuito il pallone con precisione millimetrica. In particolare, il dato di De Vrij è stupefacente: un solo passaggio sbagliato su 74 tentativi testimonia la sua importanza come metronomo difensivo, una vera e propria garanzia di affidabilità. La sua mappa dei passaggi mostra una preferenza netta per la distribuzione orizzontale e arretrata, a garanzia della conservazione del possesso palla.
Diverso il discorso per il braccetto sinistro, Alessandro Bastoni (59/63, 94%), le cui tracce di passaggio si spingono regolarmente in avanti, specie verso la fascia sinistra e il centrocampo. Questo evidenzia la sua funzione di starter della manovra offensiva, tipica del ruolo nel sistema Inter.
Il Motore del Centrocampo: Barella, Frattesi e Mkhitaryan
Il cuore pulsante dell’Inter è stato, come di consueto, il centrocampo a tre, anche se con risultati misti. Nicolò Barella (80/97, 82%) e H. Mkhitaryan (40/53, 75%) hanno rappresentato i perni centrali. La mappa di Barella è la più “calda” in termini di volume e varietà di passaggi. Le sue linee di progressione sono oblique e aggressive, a testimonianza di una ricerca costante della verticalizzazione. Mkhitaryan, invece, appare più coinvolto in una fase di costruzione mediana e di raccordo, come suggerito da passaggi più corti e concentrati nella trequarti.
Da evidenziare Davide Frattesi (17/22, 77%), che ha giocato come mezzala destra. Il suo basso volume di passaggi rispetto ai compagni di reparto suggerisce un ruolo più orientato all’inserimento senza palla che alla tessitura del gioco. Le sue tracce sono corte e puntano a smarcare in zone avanzate, come si nota dalle frecce di completamento passaggi nella zona centrale alta. La sua sostituzione al 74′ ha forse limitato l’impatto complessivo sulla distribuzione.
I Quinti: La Spinta sulle Fasce
Gli esterni a tutta fascia sono cruciali nel 3-5-2 dell’Inter e i dati lo confermano. Denzel Dumfries (17/22, 77%) e Federico Dimarco (49/69, 71%) hanno avuto impatti diversi. Dimarco, sulla sinistra, ha fornito un contributo di gran lunga superiore in termini di volume di passaggi e spinta offensiva, con molte linee rivolte all’attacco e verso il centro dell’area.
È interessante notare la posizione di RWB, con Luis Henrique (17/18, 94%) subentrato a Dumfries. L’alto tasso di precisione (94%) di Henrique indica un approccio più cauto e conservativo nella gestione del pallone, forse un segnale di gestione del risultato o di un’indicazione tattica precisa da parte di Chivu per stabilizzare la fascia.
La Zona Offensiva: Luci e Ombre
L’attacco dell’Inter ha vissuto di due fasi distinte. Lautaro Martinez (15/22, 68%) ha operato come punta di riferimento. La sua percentuale di passaggi completati (68%) è la più bassa tra i titolari, un dato che non va letto come errore, ma come indice di un gioco più rischioso e verticale in fase offensiva. Molti dei suoi passaggi sono finalizzati a smarcare i compagni in area o a rifinire l’azione.
Dopo la sostituzione di Martinez al 74′, subentra F. P. E. (10/11, 91%), che offre una percentuale di passaggi elevatissima, segno di un cambio di approccio: meno rischio, più conservazione e possesso palla negli ultimi minuti.
La distribuzione posizionale dei passaggi ricevuti mostra chiaramente la tendenza dell’Inter a congestionare il centrocampo (zona 5: 11%, zona 6: 11%, zona 7: 9%). I nerazzurri prediligono la costruzione al centro, un dato che potrebbe facilitare il pressing avversario se non compensato da un’adeguata ampiezza in fase di rifinitura. La zona offensiva centrale alta (zona 9: 6%) è meno frequentata rispetto alle zone laterali (zona 8: 7%, zona 10: 4%).
Prospettive per il futuro
Nonostante la larga vittoria, l’analisi dei dati offre a Chivu alcuni spunti di riflessione. Il cambio di passo tra i titolari e i subentrati, soprattutto in attacco e sulla fascia destra, suggerisce che l’allenatore dell’Inter stia lavorando su varianti tattiche ben definite. La quasi perfezione nei passaggi difensivi è un punto di forza da conservare; nondimeno, l’attacco dell’Inter sembra ancora in una fase di rodaggio. La bassa precisione di Martinez e il focus sulla zona centrale del campo potrebbero rendere la manovra prevedibile contro avversari più blasonati. Il lavoro sulla difesa e sulle varianti offensive, come avevamo già evidenziato, deve proseguire per garantire all’Inter la costanza necessaria per competere su tutti i fronti. L’obiettivo primario di Chivu dovrà essere quello di rendere l’attacco meno dipendente dalla genialità dei singoli e più fluido nella distribuzione posizionale, specialmente negli ultimi trenta metri.
Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive (https://notiziesportive.net/10274/inter-chivu-lavora-sulla-difesa-e-sulle-varianti-offensive.html) Per altre info —>Scrivi alla Redazione




















