Juventus e il caso Jonathan David

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La Juventus vive un momento di riflessione anche sul fronte offensivo.
Il nome più discusso è quello di Jonathan David, arrivato con grandi aspettative ma ancora lontano dal rendimento sperato.
Il canadese non sta lasciando il segno in questa prima parte di stagione, e le sue prestazioni hanno acceso più di un dubbio sulla sua reale integrazione nel sistema di Igor Tudor.

David corre, si sacrifica, ma sembra sempre fuori sincrono rispetto ai movimenti della squadra.
La Juventus, abituata a punte fisiche e dirette, fatica a valorizzare le sue caratteristiche di seconda punta, portandolo spesso a giocare spalle alla porta e lontano dall’area.
Risultato: pochi tiri, ancor meno gol, e una fiducia che lentamente si sta erodendo.

Juventus e le alternative in attacco

Nonostante la fiducia iniziale, Tudor ha iniziato a considerare anche altre soluzioni.
Vlahovic resta il punto fermo, mentre Milik offre esperienza e presenza fisica.
David, invece, non riesce a trovare la giusta collocazione tattica, né come spalla né come centravanti puro.
Le sue qualità tecniche non bastano se non arrivano in zone pericolose.
Senza profondità e con pochi spazi, la sua incisività si riduce drasticamente.

Secondo il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo, l’Olympique Marsiglia starebbe osservando da vicino la situazione.
Il club francese avrebbe intenzione di muoversi a gennaio nel caso il canadese non riuscisse a invertire la tendenza.
La Juventus, da parte sua, non chiuderebbe del tutto alla possibilità di un addio, soprattutto se dovesse arrivare un’offerta concreta e vantaggiosa.

Juventus e il nodo tattico

Dal punto di vista tecnico, il problema di David alla Juventus è chiaro: si muove bene tra le linee ma non ha un sistema che lo supporti.
Il 3-4-2-1 di Tudor richiede un attaccante capace di proteggere palla e attrarre i difensori, non un giocatore che cerca spazi negli inserimenti.
Il canadese vive un limbo tattico, costretto a un ruolo che non gli appartiene.
Ne deriva una prestazione piatta, dove la qualità si disperde in tentativi isolati.

Il tecnico dovrà decidere se adattare il modulo alle caratteristiche dell’attaccante o se preferire profili più funzionali.
Per ora, la seconda opzione sembra più probabile.

Prospettive per il futuro

Se le prossime settimane non porteranno segnali di risveglio, l’addio di Jonathan David potrebbe diventare più di una semplice ipotesi.
La Juventus non può permettersi un reparto offensivo sterile, e gennaio si avvicina con possibili movimenti importanti.
Marsiglia osserva, mentre a Torino cresce l’idea di una rivoluzione silenziosa in avanti.
David è di fronte a un bivio: reagire e riconquistare spazio, oppure aprire una nuova pagina altrove.

L’Angolo tattico di Stepk ⚽

Analizzando la fase offensiva della Juventus, emerge chiaramente come il sistema di Tudor penalizzi giocatori mobili come Jonathan David.
La mancanza di un collegamento tra centrocampo e attacco costringe il canadese a movimenti di raccordo che ne riducono la pericolosità.
Nel 3-4-2-1 attuale, il supporto degli esterni è tardivo e il pallone arriva con tempi sbagliati, impedendo al giocatore di attaccare la profondità.
Un cambio modulo verso un 3-5-2 o 4-2-3-1 potrebbe restituirgli libertà e fiducia, favorendo inserimenti più rapidi e situazioni di uno contro uno.
Senza un adattamento tattico mirato, però, il rischio è che David resti un corpo estraneo in un meccanismo che non parla la sua lingua calcistica.

Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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