Milan, emergenza totale: Pulisic OUT in nazionale

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A Milanello l’atmosfera è sospesa, quasi irreale.
Gli infortuni hanno falciato la squadra proprio quando serviva continuità e ritmo.
Saelemaekers, Leao e Pulisic fuori o in dubbio: tre nomi che insieme rappresentano il cuore pulsante dell’attacco.
Massimiliano Allegri guarda il suo gruppo e sa che servirà una rivoluzione silenziosa.
Il Milan, orfano dei suoi esterni, dovrà reinventarsi.

Con Leao ancora indietro di condizione e Pulisic che rientra dagli Stati Uniti con il fiato corto, le opzioni sono poche ma intriganti.
Nkunku è l’uomo del momento: ha segnato con la Francia, ha fiducia e fame.
Può guidare l’attacco, ma avrà bisogno di supporto.
Ecco allora che Allegri sta pensando a Loftus-Cheek in posizione avanzata, una mossa già sperimentata e che potrebbe sorprendere la Fiorentina nel prossimo turno.
Il tecnico, fedele al suo pragmatismo, non si farà spaventare dai nomi mancanti.
Vuole un Milan corto, aggressivo, pronto a colpire in transizione.

La scelta del modulo sarà cruciale.
Il 3-5-2 ha garantito equilibrio, ma ora senza esterni puri rischia di diventare sterile.
Il 4-3-3 o il 4-2-3-1, invece, permetterebbero maggiore libertà d’attacco, sfruttando i movimenti tra le linee di Nkunku e i tagli centrali di Gimenez.
Un Milan più fluido, più dinamico, anche se inevitabilmente più esposto.
Ma quando sei in emergenza, devi rischiare.
E Allegri, in questo, è un maestro.

Le prossime settimane saranno un tour de force.
Dopo la Viola, arriveranno Atalanta, Roma, Parma e Inter.
Cinque battaglie che diranno molto sul destino rossonero.
Per affrontarle, serviranno compattezza e soprattutto mentalità.
Allegri chiede ai suoi di trasformare la sfortuna in carburante emotivo.
Ogni palla, ogni duello, ogni corsa dovrà avere un senso.
Il Milan non potrà permettersi distrazioni.

L’Angolo tattico di Stepk ⚽

Allegri è chiamato a un’impresa di strategia pura.
Con gli esterni out, il 4-3-3 sembra la strada più logica: difesa a quattro stabile, centrocampo tecnico con Fofana e Rabiot, e un tridente dove Nkunku può svariare da falso nove.
Il pressing alto dovrà essere coordinato, soprattutto per evitare che la squadra si allunghi troppo.
L’alternativa, un 4-4-1-1 con Loftus dietro a Gimenez, potrebbe garantire più equilibrio e densità nella zona centrale.
La chiave sarà nella gestione del ritmo: abbassare i giri contro squadre come Roma e Inter, e alzarlo quando si presenta la possibilità di colpire.
Questo Milan, ferito ma non domato, può ancora stupire.
Basterà che ritrovi la fame che da sempre distingue chi non si arrende mai.

Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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