Quando sei obbligato a stare fermo come sportivo, puoi disperarti oppure reagire. Sinner ha preferito reagire
Ritorno grande Sinner – Nella vita umana, di fronte ad un dramma o ad un problema, le opzioni sono due: piangere o reagire. Scegliere cioè tra disperarsi perchè non si può fare quello che si vorrebbe a causa di un impedimento. Oppure prendere la palla al balzo e cercare un modo parallelo per proseguire il nostro percorso magari rallentando un poco il passo. Jannik Sinner ha fatto questa ultima scelta.
Ritorno grande Sinner
Senza poter giocare su un campo da tennis, si potrebbe pensare che un tennista perda il proprio smalto. Ma oggigiorno il mondo dello sport si è evoluto. E un qualsiasi allenatore potrebbe confermare e corroborare queste parole. Ci sono modi alternativi di far fare capacità sportiva ad un atleta quando non può frequentare il proprio campo di gioco. Basta guardare anche al mondo del calcio.
I centri sportivi più altolocati hanno al proprio interno anche palestre e aree relax per i propri giocatori. Perchè può succedere di dover allenare parti del corpo per cui è necessario un lavoro fisico specifico. O meno. In cui magari il gioco su campo non sarebbe così utile come può essere utile fare macchinari e attrezzi o pesi. O altro.
Jannik Sinner si è giustamente rimboccato le maniche con l’aiuto del suo staff sportivo. Ha potenziato la sua muscolatura e ha curato la propria idea mentale di cosa significa essere un giocatore di tennis. Con tutto questo lavoro si è ritrovato in campo con la piena possibilità di farlo e ha dimostrato a tutti, più o meno detrattori, chi è. Che giocatore è diventato pur non potendo giocare effettivamente su un campo da tennis.
La differenza tra chi piange o chi reagisce sta proprio in questo. Nella capacità di vedere in un momento negativo un momento positivo da cui trarre nuova linfa. Nuova energia e magari poter fare delle scelte che quando si è in corsa non si avrebbe la lucidità di poter fare. Adesso Jannik è tornato sul campo da tennis e potrà far vedere che c’è solo stato un momento di fermo obbligato. Ma non è finita la sua carriera di tennista.
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