L’Italia della pallacanestro sta tenendo incollati milioni di tifosi davanti alla televisione da Limassol (Cipro), dove si stanno svolgendo i campionati europei. Piace questa nazionale azzurra giovane e fresca, un manipolo di ragazzi guidati da veterani quali Spissu, Melli e Gallinari. Soprattutto quest’ultimo, sedici stagioni di Nba alle spalle e il campionato vinto con i Bayamon in Portorico, sta accettando umilmente un ruolo da semplice gregario con minutaggio minimo. Potrebbe viverlo come un affronto, invece sta mettendo la sua esperienza a disposizione del gruppo.
Dopo la sconfitta all”esordio con la Grecia di Antetokoumpo (Giannis) il veliero azzurro ha preso il largo con le vittorie in serie contro Georgia, Bosnia e Spagna. Il successo di ieri sera contro le Furie Rosse di Sergio Scariolo proietta Fontecchio e compagni al primo posto nel girone, posizione che potrebbe essere rinsaldata domani contro i padroni di casa del Cipro, squadra materasso della competizione. Intanto, i sogni sono alimentati dalle prestazioni di un gruppo entusiasta e che sembra ben assemblato. Niang e Diouf più degli altri, insieme ovviamente allo strepitoso Fontecchio da 39 punti contro la Bosnia, stanno facendo la differenza.
Un grosso aiuto alla squadra lo stanno dando gli assistenti di Pozzecco, e cioè: Casalone, Lotesoriere e Fucá. Senza dimenticare il grande contributo del capo delegazione Luigi Datome, una lunga carriera da giocatore in maglia azzurra prima di appendere le scarpe e la canotta al chiodo. Sono il gruppo di lavoro che supporta il commissario tecnico Gianmarco Pozzecco, espulso nella gara contro la Bosnia Erzegovina.
La domanda che ci poniamo noi e milioni di tifosi dell’Italbasket è la seguente: siamo di fronte a un allenatore vero o a uno showman? Il personaggio lo conosciamo, cattura ed è istrionico. Crea empatia con il pubblico e con la squadra. Ma…molto non quadra. Tanto per incominciare, non si è mai visto un vice allenatore (Casalone) che durante i time -out disegnare gli schemi con il capo allenatore che osserva. Inoltre, alcune scelte umane hanno lasciato perplessi, come il taglio di Severini per Gallinari (arrivato a ridosso dell’inizio della competizione) dopo una intera estate a disposizione del gruppo.
Anche il mancato utilizzo di Procida nelle prime tre partite ha lasciato tutti basiti, parliamo di un ragazzo appena passato al Real Madrid. Poi, è un coach molto fermo nelle rotazioni: rischia di pagare caro negli ottavi il fatto di utilizzare sostanzialmente solo 7-8 giocatori. Un tecnico deve guardare anche in prospettiva, non solo pensare al girone ci qualificazione. Inoltre, parliamo di un coach a rischio espulsione a ogni partita, con gli assistenti che lo devono salvaguardare. Fra l’altro è cambiata anche la sua comunicazione verso l’esterno, meno simpatica e più polemica, come se percepisse una certa inadeguatezza al ruolo. Ha le spalle coperte dal presidente federale Petrucci: vedremo chi avrà ragione? Intanto…Forza Italbasket!