Juventus, il dubbio che brucia: lo scambio Joao Mario–Alberto Costa è già un errore?

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Il tempo, come sempre, è il giudice più severo.
E alla Continassa, qualcuno inizia a chiedersi se la scelta di lasciar partire Alberto Costa verso il Porto, accogliendo Joao Mario in bianconero, non sia stata una mossa destinata a lasciare più di un rimpianto.
Un confronto che, dopo poche settimane di campionato, sembra parlare chiaro: in Portogallo, Costa incanta; a Torino, Mario fatica.

Juventus e il rimpianto che cresce

Quando in estate è maturato lo scambio, l’idea era limpida.
Tudor voleva un esterno esperto, capace di leggere le due fasi e dare ordine tattico a una squadra in costruzione.
Joao Mario, ex Benfica, sembrava il profilo perfetto: equilibrio, senso della posizione, disciplina.
Ma la Serie A è un’altra cosa.
Il portoghese, pur impegnandosi con serietà, non ha mai trovato il passo giusto, risultando spesso lento e prevedibile.
Le sue discese sono meno esplosive, i cross meno precisi, e nei duelli uno contro uno appare in ritardo.

Alberto Costa, la rinascita a Porto

Nel frattempo, a Oporto, Alberto Costa ha ritrovato il sorriso e la libertà.
Sérgio Conceição lo ha inserito in un sistema che esalta le sue qualità: spinta costante, dribbling secco, intuizioni offensive.
Il suo rendimento è stato sorprendente, tanto da diventare una delle note più liete della stagione dei “Dragões”.
Nel 4-3-3 del tecnico portoghese, Costa agisce con personalità e disinvoltura, fornendo assist e inserimenti che ricordano il suo periodo più brillante alla Juventus Primavera.
Velocità, intelligenza tattica e una nuova maturità lo hanno reso protagonista in patria, mentre a Torino cresce il rimorso per averlo lasciato partire troppo presto.

Una scelta di progetto

Da Torino, nessuno parla apertamente di errore.
Ma nelle riflessioni interne, si ammette che l’operazione sia stata dettata più da logiche di equilibrio economico che da valutazioni tecniche profonde.
L’idea era ringiovanire alcuni settori, ma senza rinunciare all’esperienza.
Eppure oggi, con Joao Mario ancora alla ricerca della sua dimensione, l’ombra del rimpianto si fa più lunga.

Prospettive per il futuro

La stagione è ancora lunga, e Tudor crede di poter recuperare Joao Mario, anche grazie alla sua professionalità.
Ma l’impressione è che Alberto Costa sia già entrato nel mirino di diversi club europei, pronto per un nuovo salto.
La Juventus, da parte sua, dovrà riflettere su come evitare che i propri giovani diventino stelle altrove.
Il calcio moderno non perdona leggerezze di prospettiva, e ogni decisione pesa come un gol mancato.

L’Angolo Tattico di Stepk
Alberto Costa rappresentava il terzino moderno che la Juventus ancora non ha: rapido, propositivo, con tempi d’inserimento naturali.
Joao Mario invece è un giocatore più statico, legato alla posizione e al controllo dell’azione.
In una squadra che vuole ripartire veloce e verticalizzare, il primo avrebbe garantito ampiezza e profondità, mentre il secondo rallenta il ritmo e limita le transizioni.
Se Tudor non troverà un equilibrio tattico che valorizzi il portoghese, lo scambio rischierà di restare come una macchia strategica nelle scelte estive.

Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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