L’idea di Chivu: l’Inter si trasforma senza Thuram
Niente Thuram, niente attesa.
Cristian Chivu pensa a un’Inter che morda subito.
Con Bonny accanto a Lautaro, il baricentro salirà, ma il vero cambio di passo nascerà nel cuore del campo, dove Frattesi potrebbe affiancare Barella dall’inizio.
Una scelta non solo di corsa, ma di pressione strutturata.
L’obiettivo è chiaro: togliere alla Roma la possibilità di respirare, chiudendola nella propria metà campo già dai primi passaggi.
Chivu ha lavorato su un pressing coordinato a tre, con Barella e Frattesi pronti a scattare in sincronia sui portatori, mentre Calhanoglu resta a schermare le linee di passaggio centrali.
È un meccanismo quasi da orologio svizzero: aggressione, copertura, recupero.
Il tutto per costruire un ritmo asfissiante, tipico delle grandi squadre che impongono territorio e tempo di gioco.
Frattesi e Barella: la coppia d’assalto nel cuore dell’Inter
Il duetto Frattesi–Barella rappresenta la scintilla tattica più interessante di questa Inter.
Due centrocampisti che non si accontentano di palleggiare, ma che attaccano lo spazio come incursori moderni.
Contro la Roma, Chivu vuole sfruttare questa doppia spinta per creare superiorità dinamica tra le linee, scardinando la struttura difensiva di Gasperini.
Frattesi agirà più avanzato, quasi da mezzala offensiva, con licenza di rompere gli equilibri avversari e inserirsi tra i difensori.
Barella, invece, avrà il compito di leggere le seconde palle e tenere alta l’intensità nei duelli.
Il loro lavoro in coppia, se sincronizzato, può diventare devastante: recuperi immediati, verticalizzazioni rapide e una valanga di corse in profondità.
La nuova Inter senza punti di riferimento
Chivu sta provando a rendere la sua Inter meno leggibile.
Senza Thuram, Bonny fungerà da terminale d’urto, ma i veri movimenti spaccadifese arriveranno da dietro.
Lautaro si abbasserà per creare spazio, mentre i centrocampisti si butteranno dentro con tempi studiati.
Una soluzione che spinge la Roma a indietreggiare e libera le corsie per Dimarco e Dumfries, pronti ad accompagnare ogni manovra con continuità.
La sensazione è che Chivu voglia vedere un’Inter elastica, capace di cambiare modulo in corsa: 3-5-2 in fase di possesso, 3-4-1-2 in pressione alta.
Un ibrido tattico per tenere sempre in tensione l’avversario.
Prospettive per il futuro
Se l’innesto di Frattesi dovesse funzionare, Chivu potrebbe aver trovato la chiave per le grandi sfide della stagione.
Un centrocampo che combina forza, velocità e lucidità diventa la base su cui costruire ogni vittoria.
L’Inter mostrerebbe così una maturità tattica superiore, con una struttura fluida ma sempre ordinata.
In prospettiva, questa scelta può cambiare il modo in cui i nerazzurri approcciano le partite più complesse: più pressione, meno attesa.
E con Barella e Frattesi in sinergia, la squadra di Chivu può davvero imporre la sua legge su qualunque campo.
L’Angolo Tattico di Stepk ⚽
Il vero segreto di Chivu sta nella densità intelligente.
Non solo più uomini nella zona palla, ma un sincronismo quasi coreografico nel muoversi in blocco.
Frattesi è la chiave di questa evoluzione, il giocatore che permette all’Inter di passare da squadra attendista a macchina di pressione continua.
Quando parte il suo scatto, tutta la linea si muove: Barella lo segue, Calhanoglu chiude, Lautaro accorcia.
È una sinfonia di movimenti studiati, che può far saltare qualsiasi costruzione bassa.
Se l’Inter riuscirà a mantenere questa intensità per novanta minuti, allora sì, Chivu avrà davvero portato la squadra in una nuova dimensione tattica: più feroce, più viva, più Inter che mai.
Articolo a cura della Redazione di Notizie Sportive
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